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DELLA
SAGGEZZA

La Scienza moderna ci espone un'interessante percezione del mondo attraverso una gran varietà di leggi e di fenomeni matematici, fisici e chimici in grado di aprirci la porta verso la verità. Anche la religione cerca la verità ma è una ricerca più soggettiva, più personale e intrasferibile, dove le esperienze intime, mistiche e spirituali sono essenzialmente rivelatrici per l'individuo che le sperimenta.

      L’approccio dello scienziato è mentale, concreto e basato sui cinque sensi: un lavoro di analisi limitato dagli strumenti materiali che utilizza. Ma neanche la posizione del religioso è completa perché esiste anche la materia e sempre meno persone sono disposte a una fede cieca senza porre domande e senza ottenere risposte adeguate.

      È stato ormai dimostrato che tutto è energia. Una energia che non muore né si distrugge ma è sempre in costante movimento e trasformazione. Dovremmo unire in simbiosi la scienza e la religione quali parti di una stessa ricerca. La verità non può che stare fra esse che dovrebbero lavorare insieme e completarsi congiuntamente. Se la verità è che l'uomo è “polvere ed in polvere ritornerà”, la ricerca non assume alcun valore pratico. Ma se la verità è che l'uomo “è figlio di Dio", spiritualmente immortale e divino, allora la ricerca avrà i suoi frutti perché continueremo ad avanzare nella conoscenza e nella comprensione.

      In tutta evidenza il corretto atteggiamento da tenere è quello del “ragionevole dubbio” che sconfessa gli estremismi e opera con umiltà, buon senso e spirito critico. Proprio l’opposto degli atteggiamenti individualistici del nostro tempo. Se qualcuno cerca di spiegare certi fenomeni, sui quali ha padronanza per studio ed esperienza, l’interlocutore medio attenua il proprio interesse e tende a cambiare argomento su materie da lui più presidiate. Un atteggiamento generalizzato che origina dalla difficoltà ad accettare di non possedere le necessarie conoscenze su qualsiasi materia dello scibile umano. Ergo, se qualcuno gli sta dimostrando il contrario, scatta il rifiuto.

          Il mondo attuale di converso necessiterebbe di un clima mentale flessibile, fatto di umiltà e di predisposizione allo studio e all’ascolto. E’ questo l’unico profilo adatto alle trasformazioni che avanzano continuamente e che ampliano all’infinito i confini del sapere. Solo un individuo con tali caratteristiche oggi potrebbe essere considerato “saggio”. D’altra parte anche la natura ci indica il comportamento più giusto da assumere verso il prossimo se è vero, come è vero, che ci ha dotati di due orecchie ma di una sola bocca.

      Al principio, per l'uomo nostro antenato, un sasso era ai suoi occhi nient'altro che una semplice pietra. Col tempo gli uomini più curiosi e intelligenti, realizzarono una lente che aprì loro le porte di un'altra dimensione fino ad allora sconosciuta, nascosta, e si resero conto che quella semplice pietra era composta di differenti e complesse sostanze chimiche. Non soddisfatti continuarono a investigare penetrando ancora di più quella nuova dimensione scoprendo che quelle sostanze chimiche erano a loro volta composte da particelle più piccole chiamate atomi, coi loro rispettivi neutroni, protoni ed elettroni che si muovevano ad una velocità straordinaria. La curiosità aumentava e continuarono a investigare sino a quando un brillante ricercatore sentenziò: ≪Tutto è Energia≫, la materia è energia condensata e l'energia pura è una sostanza materiale molto sottile non visibile ai nostri sensi di percezione ordinari. E lo provò con la famosa formula: E=mc2.  Solo a quel punto ci si rese conto che questa scoperta per cui tutto è energia, era quanto veniva rivelato da sempre dai mistici e dai saggi dell'Antichità. Socrate, che faceva parte di questi ultimi, era solito affermare ≪So solo che non so niente≫: magnifico assioma che rivela il giusto approccio del saggio.

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