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Opera sublime, simbolica e densa di messaggi esoterici

Ancora 1

Sintesi della trilogia

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     "Uni-Verso-Uno" propone un’audace interpretazione del mistero della vita alla luce delle più recenti ricerche della psicologia, dell’epigenetica e della fisica quantistica. Queste discipline sottolineano la marcata differenziazione che si determina tra gli individui, e relativi comportamenti, in forza delle infinite combinazioni di informazioni/risposte che a partire dalla nascita ciascun individuo elabora nell'ambito della propria struttura mentale. Quest’ultima costruisce una nostra personalissima visione del mondo, una “mappa mentale interna” autoreferenziale che ci fa ritenere quel mondo come l’unico, il più giusto, il più oggettivo e il più corretto possibile. L’epigenetica e la stessa fisica quantistica, spingendosi a definire “mentale” la realtà oggettiva del mondo in cui siamo immersi, si coniuga perfettamente con le “mappe mentali individuali”, fornendole di una valenza “materiale”. In altre parole la quantistica afferma la materia esistere in forza di un “osservatore” che la osserva e, nel contempo, la genetica, l’epigenetica e la psicologia sostengono che l’osservatore è l’individuo considerato nella sua singolarità cosciente. Pertanto non solo ogni individuo penserebbe il proprio mondo in base alla propria conformazione e alle proprie esperienze, ma ne sarebbe addirittura il “creatore materiale”.

     Le risultanze sperimentali della quantistica inoltre sostengono che tutto l’universo è interconnesso da forze e forme invisibili. Di conseguenza anche tutte le coscienze sono interconnesse. Malgrado le apparenze siamo esseri senza confini e, in profondità, la coscienza del genere umano è una sola. Oltre la coscienza individuale, al di là della materia e della sua caratteristica polare, la realtà ultima consisterebbe di una coscienza collettiva, integrata, non-locale, infinita, senza tempo né spazio e spirituale. Siamo Anime individuali all'interno di uno Spirito collettivo. Gli esempi di collegamento e interazione universale sono sotto i nostri occhi quotidianamente: le piante assorbono anidride carbonica ed espellono ossigeno, gli esseri umani assorbono ossigeno ed espellono anidride carbonica. Non è un caso, l’evoluzione crea i suoi equilibri e integrazioni. Tra l’uomo e le piante vi è una perfetta osmosi che conferma l’interazione universale con amore e comprensione degli uni per gli altri. Una tale consapevolezza “cosmica” dovrebbe indurci a rinunciare al nostro individualismo, propenso a ignorare l’interconnessione dinamica di tutte le cose, che è responsabile dei nostri problemi. Invece di ricercare la giusta via tra le infinite disponibili, tendiamo a non ascoltare le differenze di “veduta” degli altri applicando sempre e comunque i nostri schemi mentali. Non entriamo mai nel mondo dell’altro, dimenticando che la natura ci ha fornito due orecchie e una sola bocca.

     Ogni essere umano è un’anima unica, irripetibile, creatrice del proprio mondo per uno scopo evolutivo (se tutti vedessero lo stesso mondo non potrebbe esserci evoluzione). Un’evoluzione tuttavia che nel tempo si è allontanata dalla spiritualità, ha fatto del denaro e della materia i propri idoli e ha spinto l’uomo a vivere isolato in una dimensione universale che, viceversa, risulta unita, interconnessa e indissolubilmente intrecciata.

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  "Acqua: materia o spirito?" indaga le misteriose caratteristiche dell’acqua, elemento che sfugge alle indagini scientifiche e che secondo le sacre scritture è increato (Dio al momento della creazione “aleggiava sulle acque”).

    Le risultanze degli studi ed esperimenti compiuti da personaggi ai confini della scienza ufficiale, parrebbero confermare gli antichi scritti e credo religiosi che, da sempre e in tutte le civiltà del mondo, ritengono l’acqua un elemento spirituale. L’acqua rappresenterebbe in conclusione l’anima mundi, da sempre ricercata, e cioè il legame tra anima umana e spirito universale. Essa, attraverso i suoi vortici e i suoi campi magnetici, vivifica la materia, crea e sviluppa costantemente i nostri corpi individuali fornendo al DNA i necessari codici della vita. È stato anche dimostrato sperimentalmente che l’acqua è memoria, informazione e reagisce alle parole, al linguaggio umano. È attraverso l’acqua, increata, che ha preso vita il mondo materiale. Alla base di tutto c’è la forza vibrante della parola, che non ha tempo, non ha peso e non ha spazio, e, quale espressione della coscienza, in-forma l’acqua che compone per il 99% le molecole del corpo umano. La Bibbia indica l’origine della creazione da una vibrazione iniziale indicata col termine di Parola, Logos o Verbo: ≪Nel principio era la Parola e la Parola era con Dio, e la Parola era Dio…” (Giovanni 1.1 e 1.4). Tutto è stato creato per mezzo della parola di cui l’acqua è il messaggero spirituale.

    Quest’opera conferma quanto sostenuto nel precedente scritto “Uni-Verso-Uno” per cui l’Universo sarebbe semplicemente costituito dal valore essenziale di ogni cosa: l’informazione, la parola, il verbo che attraverso l’acqua (lo spirito) consente l’evoluzione delle nostre anime. La nostra vera essenza, come quella dell'Universo, come i contenuti del libro, non ha massa, non ha spazio, non ha tempo. Ciò che vediamo intorno a noi è solo la manifestazione materiale dell'Universo nella nostra realtà spazio/temporale individuale.

     Se l’acqua rappresenta la nostra anima, dobbiamo amare questo elemento, proteggerlo e non inquinarlo attraverso questa nostra corsa autodistruttiva verso la materia, inconsistente e illusoria. Una materialità che addirittura sta mercificando l’acqua, consegnandola nelle mani del capitalismo liberista. C’è da chiedersi con che cura quest’ultimo gestirà la componente delle nostre anime già caratterizzate da stress e infelicità crescenti.

Clicca per leggere la recensione presente nel sito "Il Mio Libro"

     “L’economia prossima ventura” cerca di comprendere dove ci stia portando l’orientamento materiale che da decenni si è progressivamente esteso a tutta l’umanità. Il libro ripercorre così l’evoluzione economica che ha caratterizzato il mondo attraverso le sue componenti fondamentali del lavoro, dell’energia, del capitale e della finanza. Rivolge infine uno sguardo al futuro in quanto l’excursus compiuto produce consapevolezza sulla necessità di un riordinamento istituzionale generalizzato. La nostra struttura economica e sociale, adattatasi a flussi produttivi ed energetici spinti al massimo, parrebbe non più sostenibile. L’urgenza maggiore per l’epoca in corso richiederebbe addirittura una complessiva ristrutturazione di tipo culturale e metafisico.

     In ambito economico emergono, in sostanza, le stesse conclusioni delle altre due opere qui descritte. Ancora una volta parrebbe fondamentale fare chiarezza sull'ancestrale questione: “Chi siamo noi? Qual è lo scopo della vita umana?”. Quesiti di cui non si discute più, impegnati come siamo nella nostra costante corsa al materiale. Invece dovremmo chiederci se le nostre società sviluppate siano felici, se esistano ancora sentimenti di solidarietà, di relazione empatica nonché di rispetto per il prossimo e per quella natura di cui anche noi siamo parte integrante ed essenziale.

     La saggezza ancestrale, tramandata da tutte le grandi filosofie e religioni, insegna che il fine degli esseri umani non è quello di soddisfare tutti i desideri materiali, quanto piuttosto la ricerca di liberazione che porta a diventare un tutt'uno con la realtà metafisica dell'universo. Scopo finale è la conoscenza della verità, scoprire chi siamo nella realtà ultima delle cose per identificarci con il principio assoluto che collega tutti gli aspetti dell'esistenza.

     Il libro evidenzia come lo sviluppo che si è dato l’uomo negli ultimi secoli parrebbe non andare nella giusta direzione in quanto starebbe percorrendo una strada senza ritorno per il nostro pianeta e per lo stesso essere umano che, prima o poi, dovrà tornare ad essere “umanità”. È una partita durissima da giocare, la cultura materialista premia il denaro e il potere che esso esprime non può essere contrastato facilmente. Solo una ritrovata spiritualità può renderci consapevoli che su questa Terra siamo solo di passaggio e che l’accumulazione continua di beni è inutile dal momento che nulla potremo portarci dietro quando torneremo spirito. Se vogliamo conseguire una giustizia e pace sociali nonché mantenere la Terra a disposizione delle future generazioni, dovremo imparare a pensarci come un'estesa famiglia globale, che include tutti i nostri compagni di viaggio verso l'evoluzione dell’umanità e del pianeta,

     D’altra parte non ci è consentito sottrarci all'indole duale del mondo materiale, per cui ogni cosa ha il suo contrario, quindi dobbiamo dare per ineluttabile l’eterna lotta tra il bene e il male.

Resta il rammarico di percepire, nell'attuale nostra epoca, il forte vantaggio del male in forza di grandi alleati: il denaro, una coscienza materialista e un solipsismo che sta diventando sempre più universale e inconsapevole. Dobbiamo cercare di fermare questa nostra corsa prima che la stessa acqua, la nostra anima, diventi merce monetizzabile.

L’entrante era dell’acquario ripropone l’acqua, emanazione dello spirito, al centro del sentire umano che per secoli si è perso nella materialità e nell'individualismo guidati dalla mano visibile del liberismo capitalista, modello incontrastato dell'attuale economia. La riconquista della perduta spiritualità farà ritrovare all'uomo quei principi di fratellanza, di solidarietà e di socialità fondamentali per vivere in un "Uni-Verso-Uno" unito e irriducibilmente interconnesso.

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