All'esterno e tutt'intorno al globo terrestre, sono disposte, in un anello pieno di stelle, le dodici costellazioni dello zodiaco. Per effetto della precessione (un tipico movimento "a trottola" della rotazione terrestre") ogni 2.160 anni la posizione delle costellazioni ruota di un posto, occupando quello che la precede alla sua sinistra (toro-ariete-pesci-acquario-capricorno-ecc.). Come descritto nel mio libro "La nascita e il suo mistero", è dimostrato che migliaia di anni fa, per le testimonianze tramandateci, fosse già conosciuto questo maestoso marchingegno celeste e che quindi sia esistita sulla Terra una civiltà evoluta in grado di calcolare con precisione un meccanismo così complicato e lento nel tempo, sino a farne un simbolo di comunicazione e di cultura per secoli e secoli. L’avvento di Cristo segna l’ingresso della Terra nella costellazione dei Pesci, ove tuttora si trova, ma i tempi sono maturi per il graduale passaggio all’era dell’acquario. Il simbolo dell’acquario è rappresentato dall’uomo che porta l’acqua, elemento da sempre associato allo spirito ("Acqua: materia o spirito?"). L’entrante costellazione potrebbe essere indicata pertanto come il ritorno alla spiritualità e portatrice di un’era dominata dalle caratteristiche del segno dell’acquario: solidarietà, fratellanza, cooperazione, conoscenza universale. Connotati questi più coerenti con i dogmi religiosi, confermati dalle nuove scienze, per i quali il cosmo e l’umanità sono indissolubilmente collegati, e la vita non sarebbe altro che un viaggio di anime, calate in corpi fisici, che percorrono individualmente una spirale spazio-temporale al cui termine, superata la polarità materiale, si ricongiungono all'UNO spirituale della coscienza cosmica (“Uni-Verso-Uno”). “L’economia prossima ventura” parrebbe andare anch’essa verso le medesime caratteristiche: cooperazione, solidarietà e ritorno alla dimensione spirituale a scapito di quella smisurata materialità verso cui negli ultimi secoli si è spinta l’umanità. Un materialismo che, assecondando troppo il solipsismo e la smania di denaro del capitalismo liberista ("Il denaro: ieri, oggi e domani"), sta devastando il nostro pianeta e allontanando gli esseri umani dalla ricerca della felicità. Concetti questi ultimi ulteriormente sviluppati in "Spirito e materia : un perenne conflitto".