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Opera sublime, simbolica e densa di messaggi esoterici

Ancora 1

conclusione della trilogia

In certi momenti della vita quasi tutti noi ci siamo fatti delle domande profonde, esistenziali. Chi sono io? Perché esisto? Che scopo ha la vita? C’è qualcosa dopo la morte? Perché esiste il buono e il cattivo? È pur vero che sono pochi i momenti per meditare su questi interrogativi a causa degli impegni quotidiani, così deleghiamo la Chiesa o la Scienza. La prima risponde “è la volontà di Dio, possiamo solo avere fede”. La scienza dice che c’è una spiegazione fisica per tutto mentre non è possibile affrontare col metodo scientifico gli aspetti immateriali. Nel contempo l’imperante “meccanicismo” rifiuta di considerare argomenti spirituali che sono dirottati nell'ambito del magico e dell’opinabile. La stessa tradizione teologica, interprete di materie spirituali, sembra aver abbandonato questo suo ruolo.

A molti questo non appare il giusto approccio alla vita. Il più semplice oggetto ha contenuti sovrasensibili, ma la nostra attenzione è rivolta alle realtà materiali concepite, piuttosto che al modo in cui le percepiamo. Concepire una cosa significa considerarla nel suo estremo significato piuttosto che riferirla alle temporanee impressioni ricevute attraverso i sensi.

Il libro che state leggendo è dai vostri sensi percepito solo apparentemente “materia”, gli elementi materiali (carta e inchiostro) tuttavia rappresentano una parte infinitesima dei suoi contenuti. In realtà è tutto “pensiero” con caratteristiche spirituali e immateriali dal momento che ciò che voi leggete non ha tempo, non ha spazio, è solo esperienza sovrasensibile e pura coscienza. Una coscienza che mira a renderci consapevoli del livello di infelicità e di stress del mondo attuale, sempre più povero di contenuti spirituali. E' necessario un cambio di marcia e per questo il libro si rivolge a individui disposti ad adottare nuovi atteggiamenti nei confronti del pensiero comune e consapevolila necessità di ampliare le proprie conoscenze nella convinzione che il dubbio sia l’unica fonte di saggezza e garanzia di libertà di pensiero. Persone, insomma, che preferiscono far domande prima che dare risposte.

Vivere nel mondo materiale comporta un’esistenza umana in perenne contrasto con la polarità: il bene si contrappone al male, il bello al brutto, la luce al buio, l’amore all’odio, ecc. Dualità funzionali al libero arbitrio e all’evoluzione. La materia stessa ha nel suo polo opposto lo spirito. Il libro si concentra nel conflitto tra questi due fondamentali poli, evidenziando come la forte predominanza assunta dalla materia sullo spirito sia anche la causa dei gravi malesseri attualmente vissuti dall’umanità sempre più attanagliata da problemi sociali (conflitti), politici (dipendenza dalle multinazionali), ecologici (rifiuti e inquinamento), economici (sempre più poveri e meno ricchi). Prima di vedere il ciglio del burrone è necessario cambiare visione e affrontare un nuovo paradigma di evoluzione umana che recuperi spiritualità.

L’esistenza del mondo deriva da uno spirito divino che raccoglie tutte le cose in una perfetta unità, fondamento di tutte le esistenze. Di converso la dominante concezione materialistica/meccanicistica nega ogni unità interiore delle cose, disgrega la realtà in una molteplicità assoluta di oggetti e divide l’individuo in parti sempre più piccole.

Il libro è la naturale prosecuzione della trilogia che si ispira all’entrante “era dell’acquario” da cui sono attese: cooperazione, solidarietà e ritorno alla dimensione spirituale a scapito di quella smisurata materialità verso cui negli ultimi secoli si è spinta l’umanità. Un materialismo che, assecondando troppo il solipsismo e la smania di denaro del capitalismo liberista, sta devastando il nostro pianeta e allontanando gli esseri umani dalla ricerca della felicità.

Il nuovo libro cerca di fornire le motivazioni e le indicazioni necessarie per la riconquista della perduta spiritualità e il ritorno dell'uomo a quei principi di fratellanza, di solidarietà e di socialità fondamentali per vivere armonicamente e amorevolmente in un "Uni-Verso-Uno" unito e irriducibilmente interconnesso. A questo fine è fondamentale che si affermi in tutti noi la consapevolezza per cui la ricerca della felicità non risiede nella materia e nei suoi aspetti esteriori, ma nella profondità della vita interiore e nella forma dello spirito, senza la quale ogni civiltà non è che arretratezza ammantata da luccicanti monili. Quegli stessi monili che condussero a morte le antiche civiltà azteche e maya.

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